L’esperienza del mondo e i 5 sensi

visivo-auditivo-cinestesico

In PNL, si afferma che poichè, ogni giorno, in ogni attimo della nostra vita, usiamo i 5 sensi per raccogliere informazioni sul mondo che ci circonda, allora possiamo utilizzare gli stessi 5 sensi per capire come la nostra mente pensa e come memorizza le esperienze.

Ricorderai che in un articolo precedente ti avevo parlato dei canali rappresentazionali e dei 5 sensi; i canali rappresentazionali sono codificati, per semplicità, in VAK, cioè Visivo, Auditivo, Cinestesico.

E’ ormai chiaro che, ognuno di noi, raccoglie informazioni sul mondo che ci circonda tramite i 5 sensi, e, cosa ancora più importante usa i 5 sensi per memorizzare le informazioni. Per semplificare possiamo dire che la nostra esperienza del mondo è memorizzata nel nostro cervello, come all’interno di un computer, per immagini, suoni e… sensazioni.

Ad esempio, io sono una persona che associa molto i propri ricordi e la propria esperienza del mondo agli odori. Mi capita spesso, infatti, che di fronte a dei profumi, o anche dei cattivi odori, ricordo avvenimenti, luoghi, persone, ecc. Hai presente quando, magari tu sei in vacanza, in un luogo esotico e per la prima volta assaggi dei cibi o senti degli odori?

Ecco… e magari ti capita poi di sentire questi odori qui in Italia, che ti succede?

Ti capita una cosa speciale, un’esperienza incredibile… quell’odore, quel sapore ti fa rivivere la tua vacanza!

Magari ti tornano in mente delle immagini o dei suoni!

A me succede proprio così e quindi la chiave che utilizzo (spesso) per memorizzare le mie informazioni è la chiave K.

Sono cinestesico.

Questo non vuol dire che non utilizzo per niente le altre chiavi, Auditivo e Visivo, ma solo che la predominante è la K.

Ognuno di noi ha la sua chiave “preferenziale”!

Chiarito questo, e tenendo sempre in mente l’obiettivo di volere una comunicazione eccellente con chi abbiamo di fronte, dobbiamo capire qual’è la chiave d’accesso, il sistema rappresentazionale del nostro interlocutore.

Come possiamo farlo?

Voglio farti degli esempi, in modo che tu capisca bene di cosa ti parlo, e mentre leggi i dialoghi che seguono, cogli le varie sfumature e le differenze:

Visivo: Ho bisogno di chiarirmi un po’ le idee, questa faccenda è troppo fumosa, e non vedo per ora soluzioni ai nostri problemi…

Auditivo: Si… in effetti la cosa mi suona un po’ strana, qualche idea mi frulla già nella mente, ma non ho ancora sentito scattare quella molla…

Cinestesico: Non ho una bella sensazione, c’è bisogno di una proposta solida, perchè la situazione è proprio pesante…

Bene… il primo passo fondamentale è ASCOLTARE. Ognuno di noi si esprime in modo diverso e dobbiamo capire come, con quali termini, quale tono, quale timbro di voce, con quale velocità, ecc.

Il secondo passo è, te lo anticipo, GUARDARE. Dobbiamo capire, come si muove il nostro interlocutore, qual’è la sua postura, ecc.

Guardare poi, serve per una analisi importante… Si perchè uno dei sistemi migliori per capire qual’è il canale rappresentazionale del nostro interlocutore, è decodificare i segnali di accesso.

I segnali di accesso, sono i movimenti oculari che facciamo, in modo del tutto involontario e inconscio, quando parliamo.

Ne parliamo, in un altro articolo, concludo dicendo che ogni essere umano usa una chiave di accesso per memorizzare i propri dati e per rappresentare il mondo, se vogliamo farci capire, dobbiamo usare proprio quella chiave per esprimerci ed entrare in sintonia.

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