La collera
Ciao da Francesco di Coste,
la metafora di oggi, è incentrata sul tema del controllo delle emozioni, e sulla nostra capacità di saperle riconoscere. Infatti, saper “utilizzare” le nostre emozioni è una capacità fondamentale, per il nostro stesso sviluppo. Saper gestire le emozioni negative, magari cercando di “ridurle” al loro contesto, e saper “esaltare” le emozioni positive è sicuramente qualcosa che si può imparare.
Uno studente di Zen andò da Bankei e gli espose un suo problema: “Maestro, io ho certe collere irrefrenabili. Come posso guarirne?”
“Hai qualcosa di molto strano davvero” disse Bankei. “Fammi dunque vedere di che si tratta”.
“Bè, così su due piedi non posso fartelo vedere” rispose l’altro.
“Quando potrai farmelo vedere?” domandò Bankei.
“Salta fuori quando meno me lo aspetto” rispose lo studente.
“Allora” concluse Bankei “non deve essere la tua vera natura. Se lo fosse, potresti mostrarmelo in qualunque momento. Quando sei nato non l’avevi, e non te l’hanno dato i tuoi genitori. Pensaci un po’ sopra”.
Un saluto
FdC
E’ proprio vero saper gestire le emozioni negative, magari cercando di “ridurle” al loro contesto, e saper “esaltare” le emozioni positive è sicuramente qualcosa che si può imparare.
Accettare un dato di fatto: il mondo non sarà mai come lo vuoi tu. Ogni volta che ti montano i nervi per un comportamento altrui pensa a quanto sia assurdo aspettarsi che le persone o le cose debbono essere sempre come vogliamo noi. Glia ltri hanno diritto di essere come vogliono, anche diversi dalle nostre aspettative.
Ciao Giuseppe,
ti ringrazio per il commento e per il prezioso contributo.
Hai proprio centrato il problema: troppo spesso ci creiamo aspettative che non solo rischiano di essere deluse, ma oltretutto, le aspettative stesse influenzano negativamente la nostra stessa esperienza del mondo.
Aggiungo che le aspettative, in senso generale, non solo quelle che abbiamo nei confronti di altre persone, sono un po’ come le abitudini e i pregiudizi, limitano la nostra esperienza.
Volendo concludere con una boutade: ti è mai capitato, ad esempio, di tornare, dopo tanti anni, in una città, guidare la macchina, e ritrovarti a percorrere una strada controsenso, solo perché, per tanti anni la strada aveva un altro senso di marcia? A me si… l’abitudine a volte fa brutti scherzi! 😉