Di tragedie, conigli e umanità perduta

Qualcuno su LinkedIn polemizza sul fatto che qui si parli della tragedia di Genova, affermando che LinkedIn sia un luogo dove si possa parlare solo ed esclusivamente di lavoro.

E proprio di lavoro voglio parlare oggi, prendendo spunto dagli accadimenti di Genova.

A me non interessa se si potrà o meno revocare la concessione, e neanche se Autostrade per l’Italia sarà processata per questa o quella ipotesi di reato. No!

Per me questa azienda e i suoi vertici hanno già perso, sono già finiti.

Si perché non si può attendere 8 (OTTO) ore per esprimere cordoglio verso le vittime e, di contro, aver emanato un comunicato nel quale si precisa, in modo secco e freddo, che quel tratto autostradale era sottoposto a regolare manutenzione.

Lucia Annunziata li chiama conigli, nell’articolo che ho allegato e ne fa una questione limitata alla situazione e all’azienda.

Io aggiungo altro… a proposito di lavoro, in quanto coach e formatore, ho lavorato spesso con aziende e con i loro dipendenti sui valori fondanti delle aziende stesse, sulla loro mission e vision e su come questa viene comunicata e vissuta, ogni giorno, attraverso il lavoro quotidiano, di tutti, all’interno delle aziende stesse.

Ho sempre sostenuto che una azienda, qualunque essa sia, ha il dovere di esprimere e, di conseguenza, agire concretamente, nel pieno rispetto delle persone, dell’ambiente (inteso non soltanto come ecologico) che la circonda e sul quale ricadono le azioni che essa compie.

Un azienda che vuole essere di successo, deve certamente fare i conti con il bilancio annuale, trimestrale, semestrale e, se è quotata (o anche no) in borsa, deve tenere conto delle volontà degli azionisti.

Ma al primo posto devono esserci umanità, etica e ambiente! Punto.

Senza di questi il lavoro non ha senso, le aziende non hanno senso e i lavoratori all’interno di queste aziende perdono il senso vero del proprio operato.

Su questo deve farci riflettere la tragedia di Genova.

Non si tratta di stabilire se i vertici di Atlantia siano colpevoli, conigli o chissà che altro… si tratta di avere la consapevolezza che questo modo di gestire le aziende non ha futuro e provoca dolore, distruzione e in questo caso anche morte, quando il profitto va al di sopra di tutto.

Dopo il dolore e la rabbia possiamo ripartire perché le cose possano cambiare in meglio.

Nel mio piccolo, da coach e da formatore, nelle aziende, lavoro per far germogliare il seme di un nuovo futuro possibile dove, come dicevo sopra, prima del profitto ci siano umanità, etica e ambiente.

E vorrei che il crollo del ponte, diventasse occasione per una riflessione vera e profonda su come si possa migliorare la gestione delle aziende e del lavoro, partendo da una visione “più etica”, fatta di rispetto delle persone, di responsabilità, di condivisione, di attenzione alle ricadute che l’operato dell’azienda stessa ha sul tessuto sociale circostante e sull’ambiente.

Siamo di fronte all’evidenza che la cultura del solo profitto e dei dividendi ha fallito e che agire ponendo esasperata attenzione al risultato in fondo alla pagina, all’ultima riga porta vantaggi (tanti) a pochi e crea “problemi” (tanti) a molti.

E i segnali che arrivano in questo senso sono molti, non c’e solo il fatto di Genova a testimoniare il fallimento di questa visione, ma basta guardarsi intorno, girare per l’Italia e all’estero, basta aprire un qualsiasi, giornale, social o televisione per capire che i tempi sono maturi per un cambiamento consapevole verso una nuova “etica” del fare impresa.

Proviamoci da subito a tutti i livelli!

Non è necessario essere un coach e formatore, o essere un imprenditore o un manager.

Ognuno può, nel proprio ruolo, nel proprio lavoro e nell’agire quotidiano, essere portatore di questo cambiamento.

Conigli

http://huffingtonpost.it

La revoca della concessione va probabilmente contro lo stato di diritto. Ma è difficile difendere i diritti di qualcuno che non rispetta i diritti di tutti. In tre giorni Atlantia non si è assunta nemmeno la responsabilità morale

[la foto di copertina è tratta dal blog soundsblog.it]